Mandala Art: la guida completa
Mandala Art: la guida completa
Dall'India al Tibet, dalla Cina al Giappone, fino a molti paesi dell’America Latina, i mandala hanno avuto interpretazioni e usi diversi nel corso della storia.
La parola mandala deriva dal sanscrito e si può tradurre letteralmente come cerchio, centro o anche unità. Questi simboli possono assumere diverse configurazioni, come forme circolari, quadrate o di altro tipo, ma condividono sempre la caratteristica di essere costruiti attorno a un punto centrale.
Negli ultimi anni, i mandala sono diventati particolarmente popolari grazie all'attenzione crescente verso il benessere fisico e mentale. Si tratta di simboli artistici e spirituali con origini antichissime, presenti in numerose culture del mondo.
Dall'India al Tibet, dalla Cina al Giappone, fino a molti paesi dell’America Latina, i mandala hanno avuto interpretazioni e usi diversi nel corso della storia.
La forma più diffusa di mandala è un disegno circolare, che simboleggia l'universo e il legame profondo tra il cosmo e l’essere umano.
Come affermato: "Nel mandala si è andata così a fissare la configurazione di uno spazio orientato attorno a un centro punto centrale perché tutto parte dal centro.”
Origini e storia della Mandala Art
La lunghissima storia dei mandala, che declina in molti modi le nozioni basilari di "totalità" e di "drammi dell'universo" viene raffigurata nello schema di un quadrato suddiviso in altri quadrati.
La lunghissima storia dei mandala, che declina in molti modi le nozioni basilari di "totalità" e di "drammi dell'universo" viene raffigurata nello schema di un quadrato suddiviso in altri quadrati dal numero variabile disposti attorno a un quadrato centrale, o di un cerchio iscritto in un quadrato ed in altri cerchi, secondo sequenze numeriche in progressione crescente.
Se analizziamo la pianta di numerosi templi indiani e degli stūpa, monumenti reliquari del buddhismo, troviamo esattamente le stesse sequenze.
Il termine maṇḍala veniva utilizzato negli antichi scritti indiani per indicare l'insieme degli stati stranieri da cui è circondato un regno o, meglio, un re, oltre che ad essere utilizzati per scopi spirituali e meditativi.
Nei testi tantrici il termine maṇḍala (dal VI secolo) inizia a indicare uno spazio sacro spesso di forma circolare, ma anche triangolare o quadrangolare, in cui le divinità sono invitate a entrare per mezzo di precisi mantra, cioè preghiere ripetute e cantilenanti che creano una sorta di loop sonoro che favorisce la meditazione.
Il termine maṇḍala compare in diverse tradizioni religiose del subcontinente indiano, con particolare rilievo nella cultura buddhista.
Qui viene spesso utilizzato per indicare complessi diagrammi geometrici, creati con materiali vari e impiegati in pratiche rituali o meditative.
Mandala Art nel Buddhismo
Nel Buddhismo, i mandala rappresentano una versione simbolica del microcosmo dell’universo e vengono creati per favorire calma interiore e pace spirituale.
La tradizione prevede che questi elaborati disegni, spesso realizzati con sabbia colorata, siano destinati a essere distrutti. Questo gesto, apparentemente drastico, simboleggia l’impermanenza del mondo e della vita, riflettendo il ciclo continuo di creazione e distruzione.
La distruzione del mandala, che richiede grande cura e attenzione nella sua realizzazione, è un atto rituale carico di significato. I monaci, smantellandolo, apprendono il distacco dalle cose materiali e accettano la transitorietà della vita, un principio fondamentale nella filosofia buddhista. Nulla è eterno, e la consapevolezza di questa realtà diventa un esercizio di liberazione.
In India, i mandala sono stati impiegati per secoli sia nel Buddhismo che nell’Induismo. Si riteneva che la loro creazione e contemplazione facilitasse il raggiungimento di profondi stati meditativi e di consapevolezza. In Tibet, i monaci buddhisti hanno perfezionato l’arte dei mandala di sabbia, utilizzando pigmenti naturali per creare intricati disegni. Questi, dopo essere completati, venivano distrutti per ribadire la natura effimera di tutte le cose.
Anche in Cina e Giappone, i mandala hanno trovato spazio nelle tradizioni religiose, come il Buddhismo e il Taoismo. Qui, essi servivano a rappresentare il cosmo e le connessioni tra le sue diverse dimensioni, sottolineando l’armonia tra l’universo e l’essere umano.
Mandala Art in altre religioni e culture
In America Latina, le popolazioni indigene hanno creato mandala utilizzando materiali naturali come pietre e sabbia, per celebrare il legame profondo con la terra e il cosmo.
I mandala, presenti in molte culture antiche, non hanno un’epoca precisa di origine o massimo sviluppo, ma ci sono periodi storici in cui hanno assunto particolare rilevanza.
In India, il loro utilizzo risale all’antica civiltà dell’Indo, nel III millennio a.C. Durante il periodo compreso tra il VII e il XII secolo, i mandala hanno raggiunto grande importanza nell’arte e nella spiritualità buddhista e induista, fiorendo nel contesto della ricca tradizione architettonica e artistica indiana.
In Tibet, i mandala di sabbia sono stati introdotti dai monaci buddhisti a partire dal VII secolo. Tuttavia, la loro diffusione più ampia si è verificata con la dinastia Gelugpa, a partire dal XVII secolo.
In Cina, i mandala hanno influenzato profondamente le arti visive, come la pittura e la calligrafia, specialmente durante la dinastia Tang (618-907 d.C.). Nel Buddhismo cinese, l’uso dei mandala si è consolidato durante la dinastia Song (960-1279 d.C.).
In Giappone, i mandala sono stati introdotti insieme al Buddhismo nel VI secolo. Il periodo Heian (794-1185 d.C.) ha visto la creazione di alcuni tra i mandala più celebri, come il Mandala del Giardino della Terra Pura, che riflette una profonda ricchezza spirituale e artistica.
In America Latina, i mandala erano già significativi in epoca precolombiana. Durante il periodo coloniale, nonostante la repressione dell’arte indigena, il loro uso ha continuato a rappresentare la connessione spirituale con il mondo naturale.
Questi simboli universali hanno attraversato culture e continenti, dall’India, al Tibet, alla Cina, al Giappone, fino all’America Latina, adattandosi a contesti culturali diversi. Nell’arte e nella spiritualità moderne dell’Occidente, i mandala continuano a essere strumenti di meditazione e riflessione.
Nonostante le variazioni di forma e significato, tutti i mandala condividono l’idea di rappresentare il cosmo e l’interconnessione universale attraverso disegni circolari. La loro storia testimonia la profonda connessione dell’essere umano con l’universo e sottolinea l’importanza dell’arte e della spiritualità nel cammino dell’umanità.
Mandala Art: il significato dei disegni
Il mandala non è un semplice disegno artistico o simbolico, ma uno spazio sacro creato dal meditante per contemplare la divinità invocata.
Nell’induismo e nel buddhismo, si ritiene che seguire il percorso verso il centro del mandala guidi attraverso un processo cosmico di trasformazione, dalla sofferenza alla felicità.
Nella tradizione buddhista, i monaci realizzano mandala di sabbia dai colori vivaci, opere temporanee che incarnano la natura effimera della vita e l’importanza del momento presente.
In Occidente, il mandala è spesso utilizzato come strumento creativo con effetti terapeutici, aiutando a meditare, insegnare e guarire. Disegnare o colorare un mandala consente di rilassarsi, alleviare stress e depressione, e favorisce la connessione con il proprio mondo interiore.
Inoltre, questa pratica può migliorare l’autostima, poiché rappresenta un’attività creativa e spirituale accessibile a tutti.
Creare un mandala significa riempire un cerchio con forme geometriche e colori che riflettono le emozioni personali. Ad esempio, il triangolo simboleggia trasformazione, il quadrato stabilità, il blu calma, mentre il rosso rappresenta la forza vitale.
Questa attività, semplice e profonda, è sempre più popolare, anche grazie all’arteterapia e alla diffusione di libri da colorare e tatuaggi ispirati ai mandala, simboli di perfezione e scoperta del sé profondo.
Il mandala è uno strumento spirituale e psicologico che aiuta a focalizzarsi, lasciando fluire lo spazio esterno per concentrarsi sul particolare. Nel buddhismo tibetano, è un simbolo dell’ordine cosmico e psichico, e può essere visto esteriormente come una rappresentazione visiva dell’universo, oppure interiormente come guida per pratiche di meditazione.
Carl Jung, pioniere della psicoanalisi, ha introdotto l’uso terapeutico del mandala, considerandolo un simbolo del sé. Disegnare o colorare un mandala permette di proiettare emozioni e vissuti, restituendo un’immagine del proprio stato emotivo: quando si è in armonia, il mandala riflette equilibrio e serenità.
Nella cultura olistica, i mandala sono strettamente legati ai chakra, i centri energetici del corpo. Disegnarli aiuta a bilanciare l’energia, vivere il presente e approfondire la conoscenza di sé, favorendo la gestione di paure e ombre interiori.
Questa pratica, inoltre, può rivelare talenti artistici nascosti, offrendo una fonte di armonia e pace interiore.
Colorare un mandala non è solo un’attività rilassante, ma un esercizio che stimola entrambi gli emisferi cerebrali: il destro, legato alla creatività e intuizione, e il sinistro, che governa logica, ordine e simmetria. Questo equilibrio mentale genera benessere, fiducia in sé stessi e maggiore attenzione verso l’esterno.
Per i bambini, i mandala sono uno strumento particolarmente utile nella gestione di iperattività e disturbi dell’attenzione. Stimolano l’immaginazione e favoriscono la costruzione di un mondo interiore positivo e personalizzato, apportando benefici sia fisici che mentali.
Mandala Art: come iniziare a colorare un Mandala?
Il modo migliore per approcciarsi alla colorazione di un mandala e ottenere un effetto rilassante e benefico è seguire il proprio istinto nella scelta del disegno.
Lasciarsi guidare dalla propria inclinazione naturale verso un’immagine che ispiri è il primo passo per trarre il massimo beneficio da questa pratica.
Oggi esistono numerosi libri di mandala, adatti sia a bambini che ad adulti; sfogliando le loro pagine, si può trovare quello che più risuona con il proprio stato d’animo.
Non è raro vedere manager o persone con vite frenetiche colorare mandala nei momenti di attesa in aeroporti o stazioni, riconoscendone l’efficacia come attività antistress.
Le tecniche di colorazione sono molteplici e si adattano alla fantasia e agli strumenti preferiti: matite, pennarelli, pennelli, colori a tempera o acrilici. La scelta dello strumento dipende dal proprio stato d’animo e dalla disponibilità del momento.
La tecnica più semplice è quella intuitiva, lasciando che l’istinto guidi la scelta dei colori senza regole predefinite, per un’esperienza libera e spontanea.
Un’altra opzione è iniziare a colorare dall’esterno verso il centro, simbolizzando un viaggio dal caos verso un punto di chiarezza e precisione. Questo approccio è particolarmente indicato per chi desidera migliorare la concentrazione e ridurre lo stress.
Al contrario, iniziare dal centro e procedere verso l’esterno stimola la creatività, l’esplorazione e la curiosità, offrendo un senso di costruzione progressiva; una tecnica utile per sviluppare capacità logiche e compositive.
Colorare un mandala è anche un’attività artistica che favorisce la creatività e l’espressione personale. Sebbene molti mandala siano geometrici, la scelta dei colori, l’uso delle sfumature e l’applicazione di tecniche artistiche come il chiaroscuro permettono di creare opere uniche e personali.
È un processo che non solo sviluppa l’abilità artistica, ma stimola anche l’immaginazione e la capacità di esprimere emozioni e pensieri attraverso l’arte.
La dimensione dei mandala nei libri da colorare richiede attenzione e precisione, qualità essenziali per ottenere un risultato soddisfacente sia dal punto di vista artistico che come esercizio di concentrazione.
Colorare un mandala è, quindi, un’esperienza completa che unisce creatività, rilassamento e introspezione.
Mandala Art: le tecniche di colorazione dei Mandala
Le tecniche di colorazione dei Mandala possono essere molteplici
Mandala Art: la Sfumatura
Tecniche di sfumatura, che prevedono l'utilizzo di matite o pastelli colorati per creare transizioni graduali di colore all'interno dei disegni del mandala.
Questo può conferire al disegno un senso di profondità e una percezione tridimensionale. La stessa tecnica può essere realizzata con colori a tempera o acrilici e l’aiuto di pennelli appositi alla micropittura, in filati naturali o sintetici, che permettano passaggi di sfumature in piccole campiture tra un tono e l’altro.
Ideali a questo scopo sono i pennelli della serie 106 in Martora Kolinsky naturale di Borciani e Bonazzi: la punta “da ritocco” ha una caratteristica forma conica che raccoglie molto colore ed una punta molto piccola che permette precisione nei dettagli e micro riempimenti.
Il pelo di Martora Kolinsky è elastico ed a lento rilascio colore ed aiuta a non muoversi dalla posizione in queste piccole opere d’arte.
Una valida alternativa sintetica al pelo naturale è la serie 626 in MKS, martora kolinsky sintetica, che ha prestazioni molto simili e lo stesso tipo di punta.
Mandala Art: la Sovrapposizione
Tecniche di sovrapposizione che prevedono l'utilizzo di diversi colori con un effetto di sovrapposizione di forme all'interno del mandala.
Questo crea un effetto di movimento e di dinamicità all'interno stesso del disegno.
Pastelli e matite acquerellabili sono più pratici, ma l’effetto di sovrapposizioni di colori ad acquerello è decisamente più interessante e creativo.
Realizzando questa colorazione con tempere diluite ed acquerelli, gli strumenti saranno pennelli morbidi, dalle fibre leggere a lento rilascio d’acqua che non graffino la carta, con la punta precisa.
Ideali sono i pennelli in sintetico oro con punta da ritocco della serie 10 di Borciani e Bonazzi, molto pratici con il loro manico corto.
Per opere con una maggior tecnica dell’acquerello la punta a fiamma della serie 855 Infinito Mini regalerà molte soddisfazioni anche ai neofiti.
Mandala Art: il Puntinismo
Tecniche di puntinismo prevedono l'utilizzo di matite o pennarelli a punta fine per creare una serie di piccoli punti colorati all'interno del mandala.
Questo crea un effetto di texture e di profondità all'interno del disegno. Se si vuole dipingere con colori acrilici, o addirittura smalti per ottenere questo effetto, i pennelli da utilizzare dovranno avere punte molto piccole e dal filato rigido, con le stesse prestazioni di una penna.
Ideali per questo tipo di colorazione sono i pennelli della serie 605 Top Graphic Il Preciso di Borciani e Bonazzi, in filato sintetico Prugna: le micropunte, la cui misura arriva fino alla 20/0, riescono a depositare il colore con precisione ed a creare piccoli punti con cui far risaltare il lavoro.
Queste sono solo alcune delle tecniche di colorazione dei mandala più comuni, ma ce ne sono molte altre e metodi di colorazione a tecnica mista che possono essere utilizzati per creare vere e proprie opere d'arte in miniatura uniche e personalizzate.
Il significato dei colori per Mandala Art
Nella psicoterapia, colorare mandala può rappresentare una forma di terapia espressiva, permettendo all’individuo di comunicare attraverso disegni e colori ciò che non riesce a esprimere a parole.
Questo approccio favorisce una maggiore consapevolezza di sé, rafforza l’identità e aiuta a sviluppare fiducia in se stessi.
Spesso, la colorazione dei mandala viene utilizzata come tecnica di rilassamento. Per ottimizzare questo effetto, una guida ai principali significati dei colori può rivelarsi utile:
- Rosso: Simboleggia energia e forza vitale, ma può anche esprimere aggressività o rabbia. È indicato per liberare emozioni represse, ma meglio evitarlo se si cerca tranquillità.
- Giallo: Colore della saggezza, del calore e della gioia. Rappresenta la convivialità e il sole, portando calore alle relazioni e allo spirito.
- Nero: Evoca emozioni forti, sia positive che negative, come il blocco psicologico o un sentimento di protesta. È un colore deciso che riflette personalità determinate.
- Blu: Tinta fredda che ispira calma e introspezione. È perfetto in tutte le sue sfumature per favorire riflessione e serenità.
- Bianco: Simboleggia pace, libertà e chiarezza mentale. Come il nero, è un colore assoluto, ideale per schiarire i pensieri.
- Verde: Rappresenta la natura, la calma e la fertilità. È il colore dell’armonia con il mondo esterno e della pace interiore.
- Arancione: Espressione di creatività, giovinezza e cambiamento. Unisce l’energia del rosso alla gioia del giallo, diffondendo buonumore.
- Rosa: Simbolo di femminilità, romanticismo e dell’aspetto infantile che vive in ciascuno di noi. È un colore positivo e rilassante, ideale quando i sentimenti sono in divenire.
- Viola: Il colore del mistero e della spiritualità. È perfetto per liberare i sogni e spingersi oltre il piano terreno.
Ogni colore, quindi, non è solo un elemento estetico, ma diventa uno strumento per esprimere e modulare le emozioni, contribuendo al benessere mentale e spirituale.
Mandala Art: le artiste di Borciani e Bonazzi
Nel corso degli anni, Borciani e Bonazzi ha avuto il piacere di collaborare con artiste di grande talento che praticano l'arte islamica e i mandala, due discipline che richiedono una particolare precisione e attenzione ai dettagli.
Tra queste, Ailin Plakalo e Sandy Kurt sono due artiste che utilizzano i nostri pennelli per le loro opere straordinarie.
Ailin Plakalo è nota per le sue intricate creazioni di arte islamica, mentre Sandy Kurt si distingue per la sua abilità nell'arte dei mandala.
Entrambe le artiste apprezzano la qualità e la versatilità dei nostri pennelli, che supportano al meglio le loro tecniche minuziose e raffinate.
Le collaborazioni con Ailin e Sandy sono un esempio della nostra continua ricerca di eccellenza e innovazione nel settore delle belle arti.