Pittura materica - Il segno della pittura
Il segno della materia pittorica, qualsiasi essa sia, è diventato una parte integrante delle sperimentazioni dei pittori contemporanei. A dire il vero, già nei primi anni del XX° secolo, impressionisti prima e cubisti poi, hanno cercato di “uscire” dalla tela e dalle immagini dell’iconografia classica utilizzando colori più densi e pastosi ed imprimendo nella materia colore i segni espressivi delle loro pennellate per dare forza e personalità all’opera. Una pittura che all’epoca era tacciata come “grezza”, ma che ha dato il via alle evoluzioni dell’arte fino ai nostri giorni, passando dal colore fino all’inserimento di materiali di diverse tipologie. Dalla mescolanza di sabbie naturali nelle avanguardie storiche all’applicazione a spatola di colori ad olio ed acrilici, tutto si è mosso verso una visione 3D dell’immagine.
L’industria di produzione dei colori, che si muove sugli stessi passi della richiesta degli artisti, ha creato soprattutto negli ultimi decenni materiali pronti all’uso, con densità diverse dalle tecniche tradizionali, per supportare questa tendenza materica della pittura: colori ad olio densi e pastosi, con microgranuli dispersi nel colore, medi di impasto e malte acriliche con al loro interno materiali più diversi, dalla polvere di marmo a piccole scaglie di plastica trasparente, mica e polvere di ossido di ferro.
Per riuscire a “muovere” questi colori così spessi dobbiamo cercare quindi lo strumento più adatto!
Oltre all’uso della spatola in acciaio, che si è arricchita di forme e dimensioni più svariate, il pennello adatto rimane l’estensione più naturale ed espressiva del nostro modo di fare arte, lasciando nella materia pittorica le tracce del nostro pensiero.
Come per le tecniche tradizionali, la prima grande suddivisione che dobbiamo fare è la scelta tra pennelli in pelo naturale e pennelli in filato sintetico.
La seconda divisione in macrogruppi è la tecnica con cui vogliamo lavorare, che cambia le caratteristiche di scelta in base al fatto che un colore sia a base oleosa o ad acqua. Parlando di pittura materica questa suddivisione non è determinante, visto che il focus è il segno pittorico, ma lo sarà nella pulizia dei pennelli.
Comune denominatore è che le fibre del pennello siano in grado di spostare il colore e di lasciare tracce al suo interno, quindi parleremo di pennelli resistenti e poco flessibili, con pelo o filato di ampio diametro. Devono mantenere la forma ed essere tenaci al punto di muovere la materia.
La pittura materica: OLIO o ACRILICO?
Il colore ad olio è già di per sé una materia grassa e pastosa, che se non viene diluita con olio di lino o solventi come ad esempio la trementina, trattiene la traccia pittorica del pennello sulla superficie durante la stesura. Le piccole creste che si formano sono il segno stesso della pittura, lucide e vibranti e non si abbassano durante la lenta essicazione del colore.
Il colore acrilico a base d’acqua, al contrario, tende ad abbassare i naturali rilievi del segno durante l’asciugatura: per questo motivo viene miscelato a medium e/o malte per renderlo maggiormente corposo, rallentando notevolmente la durata dell’essicazione. In alternativa esistono in commercio colori 3D, di corpo spesso, adatti ad una resa ottimale nella pittura materica. I medium che vengono miscelati cambiano densità e aspetto nel colore, dall’opaco al lucido al materico con granuli e scaglie.
I tradizionali pennelli in setola naturale bianca come la serie 50 di Borciani e Bonazzi sono ideali per la traccia pittorica nella materia: tenaci e dall’ottima tenuta di forma, hanno una buona assorbenza di colore e creano il segno che muove l’opera. La setola bianca è robusta e di grosso diametro e lascia la traccia netta e precisa di ogni sua fibra.
Particolare attenzione si può riservare alla traccia della serie 55, con punta a ventaglio, che lascia una traccia di linee parallele, senza andare a muovere la massa sottostante di colore.
Differente per durezza è invece la setola bionda, che ha ottima resistenza all’usura da abrasione su fondi porosi, e da sempre è utilizzata per la decorazione murale, ed una maggiore elasticità, e quindi lascia tracce più leggere nella materia pittorica.
Scegliendo di utilizzare pennelli in filato sintetico si potrà scegliere tra 2 tipologie differenti:
- serie 830 UNICO OFF WHITE, pennello con filato imitazione setola bianca, robusto e tenace, ha una buona assorbenza e segna la materia pittorica in superficie.
Il segno è caratterizzato dalle fibre elastiche, lasciando tracce e creste, muove perfettamente la materia dell’olio pastoso.
Ideale per una lavorazione a più riprese, il filato OFF WHITE è di grosso diametro e pieno. Alternativa Cruelty free alla setola di maiale.
Il manico è bilanciato ed ergonomico, comodo per le lunghe sessioni di lavoro, e non stressa l’articolazione della mano e del polso.
-i sintetici Prugna, nelle serie 1,2,3,4 e 6, con manico tradizionale lungo per lavori a cavalletto o manico corto per lavori in appoggio, sono caratterizzati da un segno pittorico preciso e definito, quasi una incisione nella materia, con linee puntuali e precise. Di bassissima assorbenza colore, lascia una traccia netta e sposta la materia con robustezza.
Il filato è rigido e molto tenace, tanto da caratterizzare tipologie di pennelli di alta precisione, come la serie 600 e 605 per micropittura. Ideali per tracce evidenti sia nelle malte acriliche che nei dettagli a rilievo nella pittura ad olio.
- serie 810 Unico Silver è un ottimo compromesso di filato sintetico che somma un grande diametro di fibra, che dona tenacità e segno definito, alla fibra cava, di alta assorbenza di medium e acqua, che avviene per suzione dalla punta del pennello. Ottima resistenza all’usura anche su fondi porosi, con una buona assorbenza colore e conseguente tratto più lungo, anche in presenza di materie spesse e pastose.
Il segno è preciso e definito in tutta la materia colore, ideale per acrilico 3D, malte e medium.
Si consiglia essendo una fibra cava una accurata pulizia ed asciugature a testa in giù nel lavapennelli, per permettere alla cavità del filato di liberarsi da tutte le tracce di colore.