Pittura materica - Il segno della pittura



Pittura materica: il segno della pittura

Il segno della materia pittorica, qualsiasi essa sia, è diventato una parte integrante delle sperimentazioni dei pittori contemporanei grazie alla pittura materica. La traccia nel colore, la bellezza del rilievo pittorico e la tridimensionalità dell’immagine sono diventati parte del creare e fare arte.

Per identificare la nascita di questo tipo di pittura bisogna andare indietro di un secolo: già nei primi anni del XX° secolo, impressionisti prima e cubisti poi, hanno cercato di “uscire” dalla tela e dalle immagini dell’iconografia classica utilizzando colori più densi e pastosi ed imprimendo nella materia colore i segni espressivi delle loro pennellate per dare forza e personalità all’opera.

Includere pezzi di realtà fisica, come pezzi di giornale, sabbie e tessuti nell’opera artistica diventa il modo di agganciarsi al vivere quotidiano dell’artista, che in un periodo di guerre e trasformazioni, sempre meno è chiuso nel proprio studio: una pittura che all’epoca era tacciata come “grezza”, ma che ha dato il via alle evoluzioni dell’arte fino ai nostri giorni, passando dal colore fino all’inserimento di materiali di diverse tipologie.

Dalla mescolanza di sabbie naturali nelle avanguardie storiche all’applicazione a spatola di colori ad olio ed acrilici, tutto si è mosso verso una visione 3D dell’immagine.

Pittura materica: il segno della pittura - Borciani e Bonazzi


Storia della pittura materica

La pittura materica si può chiamare tale solo nel momento in cui nascono i colori di produzione di massa: nuove miscele, non più realizzate a mano dagli apprendisti, si trovano a disposizione dell’artista per sperimentare nuove visioni.

Alla fine del 19°secolo i pittori impressionisti prima e tutta la corrente dei FAUVES poi, trasformano la pittura di definizione dell’immagine in macchie e tracce pittoriche evidenti: la stampa scrive e diffonde di quel che succede, la fotografia sta nascendo e non c’è più bisogno di un’arte che descriva la realtà dalle porte chiuse degli atelier di pittura.



La pennellata è l’emozione dell’artista in un preciso momento, che esce e va nelle città e nelle campagne a dipingere en plein air, cogliendo l’attimo e l’atmosfera che i suoi occhi registrano.

Incisa nel colore, e parliamo ancora di colori ad olio, la traccia pittorica diventa la firma di trasformazione dell’artista: se guardiamo un Van Gogh riconosceremo il colore che viene mosso dal pennello in turbinii e tracce che definiscono le forme, cosa che nell’arte tradizionale non si era mai vista.

Le creste materiche della pittura ad olio segnata da pennelli di setola definiscono e trasformano il colore. Sempre più l’artista è testimone attivo del suo tempo: spesso impegnato nella lotta politica, non può esimersi dal portare la realtà nelle proprie opere.

Picasso è forse il primo artista della storia che, vivendo in una epoca di grandi trasmutazioni, vuole portarla all’interno dei suoi dipinti quasi fisicamente, inserendo pezzi di giornale ed articoli sulla guerra in arrivo: la parola scritta si integra nella visione artistica e diventa testimone della realtà.

Da qui in poi l’arte non sarà più solo testimone, ma diventa voce che urla la sua personalità fuori dal coro.

Ci sono critici che definiscono questo periodo storico come “la Morte dell’ARTE”, e sicuramente una parte di essa diventa meno rilevante, ma è decisamente l’epoca della nascita di una nuova ARTE, consapevole espressione ideologica e pensiero trasformato in immagini.

Marcel Duchamp, CUBISTI ed i DADAISTI aprono così un nuovo capitolo di pittura, inteso ad integrare fisicamente oggetti del quotidiano nell’opera pittorica: corde, carte, stracci e colore più denso sono le grida dell’artista che “escono dal quadro”.

La grande evoluzione della pittura materica si vedrà solo con l’avvento di nuovi materiali: l’industria di produzione dei colori, che si muove sugli stessi passi della richiesta degli artisti, crea il colore acrilico.

Le caratteristiche fisiche di questo materiale, nato da una mescolanza del pigmento per la pittura con un legante innovativo come la resina acrilica o la resina vinilica danno all’artista nuove infinite possibilità: le asciugature si fanno rapide e la struttura stessa del colore può raccogliere e “fissare” sulla tela materiali con densità completamente diverse dal colore ad olio.

Le stratificazioni diventano il modo di dipingere, perché la materia povera dei primi colori acrilici non ha vibrazione, ma permette 1000 passaggi veloci e sempre più gli artisti includono materiali “reali” nel colore.

Nuove correnti avanguardistiche come l’ARTE POVERA fanno della materia la protagonista dell’arte: il dado è tratto e l’artista può creare quadri scultura che finalmente entrano nella realtà fisicamente!

L’arte dei nostri giorni è frutto di queste commistioni e possibilità. L’industria del colore ha creato, soprattutto negli ultimi decenni, materiali pronti all’uso, con densità diverse dalle tecniche tradizionali, per supportare questa tendenza materica della pittura: colori ad olio densi e pastosi, con microgranuli dispersi nel colore, medi di impasto e malte acriliche con al loro interno materiali più diversi, dalla polvere di marmo a piccole scaglie di plastica trasparente, mica e polvere di ossido di ferro.

L’artista non deve più mescolare fisicamente sabbie e materiali con colla e colore per avere risultati materici, ma può trovare quel che cerca sul mercato ed adattarlo alle proprie esigenze espressive.



Gli strumenti della pittura materica - Borciani e Bonazzi

Gli strumenti della pittura materica

Per riuscire a “muovere” questi colori così diversi, densi e spessi, conservando ed esaltando le caratteristiche di fisicità che hanno, dobbiamo cercare quindi lo strumento più adatto!


Oltre all’uso della spatola in acciaio, che si è arricchita di forme e dimensioni più svariate, il pennello adatto rimane l’estensione più naturale ed espressiva del nostro modo di fare arte, lasciando nella materia pittorica le tracce del nostro pensiero.

Come per le tecniche tradizionali, la prima grande suddivisione che dobbiamo fare è la scelta tra pennelli in pelo naturale e pennelli in filato sintetico.

Sicuramente per movimentare il colore abbiamo bisogno di peli o fibre rigide, che abbiano la forza di spostare e la personalità per lasciare tracce evidenti, che utilizzeremo a nostro piacimento, creando volumi e dinamicità.

La seconda divisione in macrogruppi è la tecnica con cui vogliamo lavorare, che cambia le caratteristiche di scelta in base al fatto che un colore sia a base oleosa o ad acqua. Parlando di pittura materica questa suddivisione non è determinante, visto che il focus è il segno pittorico, ma lo sarà nella pulizia dei pennelli.

Comune denominatore è che le fibre del pennello siano in grado di spostare il colore e di lasciare tracce al suo interno, quindi parleremo di pennelli resistenti e poco flessibili, con pelo o filato di ampio diametro. Devono mantenere la forma ed essere tenaci al punto di muovere la materia.



La pittura materica: olio o acrilico?

Quale colore scegliere per la pittura materica? La scelta ricade tra olio e acrilico.


La pittura materica: olio o acrilico? - Borciani e Bonazzi

Il colore ad olio è già di per sé una materia grassa e pastosa, che se non viene diluita con olio di lino o solventi come ad esempio la trementina, trattiene la traccia pittorica del pennello sulla superficie durante la stesura. Le piccole creste che si formano sono il segno stesso della pittura, lucide e vibranti e non si abbassano durante la lenta essicazione del colore.

Il colore acrilico a base d’acqua, al contrario, tende ad abbassare i naturali rilievi del segno durante l’asciugatura: per questo motivo viene miscelato a medium e/o malte per renderlo maggiormente corposo, rallentando notevolmente la durata dell’essicazione.

In alternativa esistono in commercio colori 3D, di corpo spesso, adatti ad una resa ottimale nella pittura materica. I medium che vengono miscelati cambiano densità e aspetto nel colore, dall’opaco al lucido al materico con granuli e scaglie.

I tradizionali pennelli in setola naturale bianca come la serie 50 di Borciani e Bonazzi sono ideali per la traccia pittorica nella materia: tenaci e dall’ottima tenuta di forma, hanno una buona assorbenza di colore e creano il segno che muove l’opera. La setola bianca è robusta e di grosso diametro e lascia la traccia netta e precisa di ogni sua fibra.

Particolare attenzione si può riservare alla traccia della serie 55, con punta a ventaglio, che lascia una traccia di linee parallele, senza andare a muovere la massa sottostante di colore.

Differente per durezza è invece la setola bionda, che ha ottima resistenza all’usura da abrasione su fondi porosi, e da sempre è utilizzata per la decorazione murale, ed una maggiore elasticità, e quindi lascia tracce più leggere nella materia pittorica.



Pittura materica esempio: fiori - Borciani e Bonazzi
Pittura materica esempio: pennellata a ventaglio - Borciani e Bonazzi
Pittura materica: esempio di pennellate colorate - Borciani e Bonazzi


Quali pennelli scegliere per la pittura materica?

Scegliendo di utilizzare pennelli in filato sintetico si potrà scegliere tra varie tipologie differenti:


Pennelli per pittura materica: 830 Unico Off White


Pennelli per pittura materica: 830 Unico Off White - Borciani e Bonazzi

Serie 830 UNICO OFF WHITE, pennello con filato imitazione setola bianca, robusto e tenace, ha una buona assorbenza e segna la materia pittorica in superficie.

Il segno è caratterizzato dalle fibre elastiche, lasciando tracce e creste, muove perfettamente la materia dell’olio pastoso.

Ideale per una lavorazione a più riprese, il filato 830 OFF WHITE è di grosso diametro e pieno. Alternativa Cruelty free alla setola di maiale.

Il manico è bilanciato ed ergonomico, comodo per le lunghe sessioni di lavoro, e non stressa l’articolazione della mano e del polso.

Pennelli per pittura materica: sintetici prugna


Pennelli per pittura materica: sintetici prugna - Borciani e Bonazzi

I sintetici Prugna, nella serie 1, serie 2, serie 3, serie 4 e serie 6, con manico tradizionale lungo per lavori a cavalletto o manico corto per lavori in appoggio, sono caratterizzati da un segno pittorico preciso e definito, quasi una incisione nella materia, con linee puntuali e precise.

Di bassissima assorbenza colore, lascia una traccia netta e sposta la materia con robustezza.

Il filato è rigido e molto tenace, tanto da caratterizzare tipologie di pennelli di alta precisione, come la serie 600 e serie 605 per micropittura. Ideali per tracce evidenti sia nelle malte acriliche che nei dettagli a rilievo nella pittura ad olio.

Pennelli per pittura materica: 810 Unico Silver


Pennelli per pittura materica: 810 Unico Silver - Borciani e Bonazzi

Serie 810 Unico Silver è un ottimo compromesso di filato sintetico che somma un grande diametro di fibra, che dona tenacità e segno definito, alla fibra cava, di alta assorbenza di medium e acqua, che avviene per suzione dalla punta del pennello.

Ottima resistenza all’usura anche su fondi porosi, con una buona assorbenza colore e conseguente tratto più lungo, anche in presenza di materie spesse e pastose.

Il segno è preciso e definito in tutta la materia colore, ideale per la pittura materica in acrilico 3D, malte e medium.

Si consiglia essendo una fibra cava una accurata pulizia ed asciugature a testa in giù nel lavapennelli, per permettere alla cavità del filato di liberarsi da tutte le tracce di colore.

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