Tre cose da sapere per iniziare a dipingere ad acquerello
3 cose da sapere per iniziare a dipingere con acquerello
Leggerezza, trasparenza e brillantezza sono le prime cose che il nostro occhio percepisce in un dipinto in acquerello.
Il colore che si disperde in mille sfumature, la capacità di catturare la luce e l’attimo, come la leggerezza delle velature nei petali di un fiore, fanno della tecnica acquerello una delle più utilizzate dagli artisti di tutto il mondo.
I vantaggi di dipingere con acquerello stanno nella sua immediatezza, e non richiedendo l’impiego di medium specifici, come per la pittura ad olio, con una minima attrezzatura, poco ingombrante si può praticare ovunque, anche in viaggio, permettendo ai principianti di iniziare fin da subito a dipingere con risultati apprezzabili.
Per dipingere con acquerelli servono pochi strumenti: pennelli per acquerello, carta, colori per acquerello e acqua costituiscono lo stretto – ma più che sufficiente – necessario per poter dipingere in libertà.
Eppure questa tecnica, che può apparire facile ad un occhio non esperto, è in realtà piuttosto complessa. L’utilizzo degli strumenti più adatti, la velocità di esecuzione ed una buona conoscenza della teoria del colore sono fondamentali per riuscire ad avere un buon risultato per chi inizia a dipingere con acquerello.
Da ricordare che la trasparenza tipica della tecnica acquerello non permette correzione di eventuali errori tramite la sovrapposizione di strati di colore (come avviene nella pittura ad olio o a tempera) poiché le stesure non possono in alcun modo essere nascoste.
Pittura acquerello: i cenni storici
Le prime testimonianze dell’impiego degli acquerelli come strumenti decorativi risalgono al 1300 a.C, dagli Antichi Egizi.
Le prime testimonianze dell’impiego degli acquerelli come strumenti decorativi risalgono al 1300 a.C., epoca degli antichi egizi che utilizzavano questi colori per l’illustrazione di alcuni testi, tra i quali spicca il celebre Libro dei Morti.
Nell’antica Grecia, Roma, Bisanzio ed in tutte le più famose civiltà del passato vi sono prove dell’uso della tecnica acquerello, per lo più impiegata per la decorazione di miniature, sebbene non entri a far parte delle tecniche pittoriche degli artisti in senso stretto, restando rilegata per molto tempo al settore topografico e all’illustrazione a scopo didattico.
La diffusione della tecnica acquerello cresce esponenzialmente con la diffusione della stampa. Le illustrazioni stampate vengono infatti colorate manualmente e la tecnica acquerello, grazie alla sua delicata brillantezza e trasparenza, viene incoronata come scelta più adeguata.
Bisogna attendere il periodo tra il XIII e il XIX secolo per assistere alla diffusione dell’acquerello tra i grandi artisti dell’epoca. Mutano in questi anni i gusti estetici delle arti visive ed acquisiscono consensi le rappresentazioni più luminose ed i soggetti a tema paesaggistico e naturalistico, che si prestano meravigliosamente ad essere rappresentati con questa tecnica. Nel 1804, in Inghilterra, viene fondata la prima società di acquerellisti al mondo, la Società dei pittori ad acquerello che riceverà il titolo di “Reale” per mano della regina Vittoria, nel 1881.
E proprio l’Inghilterra, nonostante il clima rigido, si elegge a prima portavoce di questa tecnica con gli artisti dell’epoca, dando origine alle prime produzioni industriali dei colori per acquerello.
Una grande diffusione si avrà con i viaggi in Europa di grandi pittori e poeti, del XIX: predecessori del moderno Urban Scketch, armati solo di un taccuino, pennelli e colori realizzarono dei Gran Tour con rappresentazioni figurative di città, flora e fauna con valenza praticamente fotografica.
Acquarello o Acquerello?
La forma corretta è acquerello, derivante dalla prima nomenclatura nel modello toscano da cui ha avuto origine la lingua italiana. Tuttavia, come accade in casi simili, nella lingua parlata e scritta moderna anche la parola acquarello è da considerarsi utilizzabile.
Partendo dalla radice della parola acqua, si descrive in tutti e due i casi la tecnica pittorica che utilizza pigmenti colorati extrafini, miscelati con gomma arabica naturale, che vengono diluiti in acqua fino al 90% per ottenere le più svariate sfumature.
L’utilizzo dell’acqua sia nella diluizione delle tinte, che nella creazione dell’opera, che anche nella preparazione dei fondi di carta, ne fa parte integrante della tecnica ed anche del nome stesso.
La stessa derivazione viene utilizzata nel verbo acquerellare (o acquarellare!) che indica appunto una colorazione effettuata con acqua e dall’aspetto trasparente e luminoso.
Quale è la differenza tra i due nomi utilizzati per questa bellissima tecnica?
Non se ne vogliano i puristi della lingua italiana, ma la tecnica indicata è la stessa, ed i termini sono sinonimi; semplicemente nella lingua parlata moderna il termine acquarello viene utilizzato, pur non essendo corretto, per una maggiore facilità di aggregazione con la parola da cui deriva.
Dipingere con acquerello: come è composta la pittura acquerello
Per capire come dipingere con acquerello al meglio è interessante capire come sono composti i colori ad acquerello.
I colori ad acquerello sono composti da due diverse sostanze che vengono mescolate accuratamente tra loro:
- I colori veri e propri, i pigmenti, di origine organica e inorganica, vengono macinati molto finemente per avere la massima dispersione in acqua
- Il legante, generalmente la gomma arabica naturale, che permette una diluizione in acqua fino al 90% mantenendo la coesione tra le sue particelle.
La mescolanza di questi due elementi, in percentuali diverse in base al tipo di pigmento che si utilizza, crea il colore acquerello: pieno, denso e cremoso, a volte visivamente simile al nero, che apparirà nella sua luminosa tonalità solo dopo essere stato diluito con acqua.
La caratteristica fondamentale di questo mix è che è eternamente reversibile in acqua, cioè si può sciogliere, diluire e utilizzare per dipingere ad acquerello anche dopo anni di inutilizzo!
I formati in cui si presenta l’acquerello sono molti: esistono infatti i classici godet, i mezzi godet, i tubetti nonché gli acquerelli allo stato liquido, pensati per essere impiegato mediante aerografo o utilizzati per grandi campiture.
Il godet ed il mezzo godet sono piccoli rettangoli contenitori in cui viene colato il colore e che viene poi essiccato all’aria, creando delle riserve utilizzabili per dipingere con acquerello per molto tempo.
Passo obbligato per i principianti e per l’utilizzo in piccolo formato, per avere più margine di errore e maggiore controllabilità, il godet deve sempre essere “ammorbidito” con l’ausilio di pennello e acqua.
Gli acquerelli in tubo sono consigliati per un utilizzo più esperto: mantenendo la forma cremosa del mix di legante e pigmento, devono essere “impastati” con pennello e acqua in giuste quantità, per evitare di lasciare tracce indelebili sul supporto e risultare quasi opachi. Ideali per dipingere con acquerello campiture estese e per gli insegnanti di corsi con più persone vanno comunque lavorati maggiormente per avere la massima resa.
Gli artisti della tecnica ad acquerello più impressionista, che coglie l’attimo, sono abituati a portare con sè uno spruzzino pieno d’acqua per inumidire sia i colori che la carta, per evitare di perdere minuti preziosi alla realizzazione dell’opera.
Dipingere con acquerello: i supporti migliori
I supporti per dipingere con acquerelli possono essere di varia natura ma l’ideale per l’assorbimento di acqua e colore sono carta, pergamena e cartone.
Dopo aver visto la composizione del colore, fondamentale per una tecnica così particolare è conoscere ed utilizzare gli strumenti più adatti che permettano di avere il migliore risultato.
Dipingere con acquerello su carta
La carta più utilizzata per la pittura ad acquerello è composta da una pasta di stracci di lino o cotone che garantisce una ruvidità ideale che permette al colore di trattenersi agevolmente nelle fibre. L’asciugatura delle fibre è lenta e permette lavorazioni più lunghe e dispersioni che creano sfumature delicate e trasparenti.
La carta in pasta di cellulosa ha un’ottima assorbenza con asciugature più rapide, specialmente all’aperto. Ideale per chi inizia e per i piccoli formati, permette lavorazioni stratificate e veloci.
Spesso si creano delle carte con impasti misti di cotone e cellulosa, per ottimizzare risultato e velocità di asciugatura.
Tutte le carte per acquerello devono avere un lato acid free, cioè non avere la finitura patinata sulla superficie, per permettere al colore di essere assorbito completamente.
Fondamentale nella scelta della carta per dipingere con acquerelli è la grammatura: deve essere abbastanza spessa da poter assorbire acqua e colore senza creare spiacevoli ondulazioni e per poter gestire correttamente l’assorbimento dell’acqua; dai 300 grammi in poi si avrà la carta ideale per la tecnica acquerello.
Si può acquistare carta in album o blocchi oppure in fogli singoli.
L’album di carta per dipingere con acquerello permette di avere molti più fogli in un formato compatto e pratico per il trasporto. Fissato sui 4 lati con un passaggio di colla sul bordo laterale permette di lavorare senza fissare la carta su una base rigida e di utilizzare il lato “aperto” all’assorbenza senza sbagliare. Inoltre si potrà scegliere di utilizzare anche una grammatura di carta leggermente inferiore (ma non sotto i 200 gr!) senza avere ondulazioni e risparmiando un poco.
I fogli per dipingere con acquerello invece vengono solitamente venduti in formati più grandi (un lato può arrivare a misurare anche un metro!) e vengono venduti singolarmente. Sono pensati per realizzare opere più grandi devono essere fissati su un supporto rigido con del nastro adesivo a bassa adesività.
Non bisogna dimenticare quale grana si preferisce per album e fogli per dipingere con acquerelllo. Grana fine o grana grossa?
La finitura o grana della carta, sia di cotone che di cellulosa, dona caratteristiche completamente differenti al dipinto in acquerello: la scelta è demandata all’artista in base all’effetto finale che desidera ottenere.
Una carta a filigrana molto fine sarà adeguata ad un’opera che presenta un grande numero di dettagli. Satinata e fine sono ideali anche per chi comincia con la tecnica acquerello e vuole maggiore controllo sull’effetto finale della pennellata.
Una carta più ruvida favorisce il depositarsi del colore in pennellate più vigorose ed intense. Ruvida o addirittura martellata, la carta darà un aspetto più materico al dipinto, con minore controllo sulla traccia del pennello.
Il colore di base delle carte per acquerello è fondamentale per la resa del colore; la trasparenza degli acquerelli si modula sul fondo. La carta ha molte varianti di bianco che passano dal bianco ottico al color burro caldo, ed anche questo viene scelto dall’artista in base al risultato che si vuole ottenere. Più la carta è bianca e più i colori risulteranno con toni molto luminosi e leggermente freddi, mentre per un effetto più morbido si potrà utilizzare una carta dal color latte.
Dipingere con acquerello su legno e cartone
Il legno naturale assorbe moltissimo e molti artisti utilizzano la tecnica acquerello per rivelarne le venature. Lo stesso principio di tinteggiatura del legno con aniline utilizza questo procedimento. La trama del legno influirà sull’assorbenza del colore, rendendo difficile la realizzazione di dettagli.
Si può preparare per dipingere con acquerello il legno con apposite malte acriliche o stucchi, ottenute da miscele di polveri di marmo, microcapsule di vetro e resine acriliche.
Di colore bianco, queste malte una volta asciutte possono essere dipinte con acquerello con ottimi risultati. L’assorbimento sarà rapido, ma si manterrà una asciugatura lenta in superficie, per poter lavorare in un tempo adeguato.
Il cartone vegetale, di grammature che vanno dai 200 ai 900 grammi è ottimo per schizzi, layout e bozze. Il colore dell’impasto è grigiastro e quindi per una buona luminosità del dipinto si dovrà preparare la base con una mano di tempera acrilica bianca diluita: l’assorbenza sarà minore e l’asciugatura più lenta.
I Pennelli per dipingere con acquerello
Quali pennelli utilizzare per dipingere con acquerello?
I pennelli per dipingere con acquerello sono fondamentali per la riuscita di un dipinto con questa meravigliosa tecnica. Sintetici o Naturali, devono avere in comune il rilascio lento di acqua e colore sul supporto, senza correre il rischio di far cadere gocce non desiderate che “mangerebbero” il colore sottostante!
Morbide e leggere, per non graffiare la carta umida, oppure più elastiche e reattive, che siano naturali o sintetiche, la scelta tra le varie fibre adatte a dipingere con acquerello è sempre in base al risultato voluto dall’artista, che modula i diversi effetti stilistici attraverso la quantità di acqua che viene incamerata nel pennello.
Maggiore è l’acqua contenuta nelle fibre e più il colore apparirà trasparente e morbido, mentre per i dettagli e piccole campiture si potranno utilizzare pennelli per acquerelli elastici che rilascino poco colore.
Pennelli naturali per dipingere con acquerello
La tradizione vuole che per accarezzare la carta con il colore ad acquerello si prediligano i pennelli in fibra naturale, con lento rilascio d’acqua e massima assorbenza, e per chiarire ogni dubbio sulla scelta in base alle caratteristiche ne faremo un elenco dettagliato:
Pennelli di vaio
I pennelli in vaio, pelo naturale di scoiattolo, sono caratterizzati da estrema morbidezza ed altissima igroscopicità.
Questo particolare tipo di scoiattolo nasce in Canada ed in Russia, ed il più pregiato prende il nome dalla regione di Kazan, ed ha riflessi rosso marroni.
L’esemplare morbidezza dei pennelli in pelo di vaio, la lentezza del rilascio di colore ne fanno uno strumento necessario per le velature sovrapposte degli acquarellisti botanici e per i professionisti di ceramica e porcellana.
Il tratto è lungo, morbido e controllato anche sulle superfici più lisce e rende il lavoro soffice ed arioso. Ideale con tecniche diluite, che siano ad acqua o olio, rimane uno dei pochi peli naturali ancora montato sulle penne d’oca.
Serie pennelli in vaio per dipingere con acquerelli: #69/C- #69/M- #69/L- #107/V- #168- #201- #202
Pennelli in martora
I pennelli in martora, in pelo naturale di Martora animale della famiglia dei Musteridi, che vive prevalentemente nelle aree forestali.
Diffusa in quasi tutto il nord, si divide in varie specie a seconda della provenienza. Il suo pelo pregiato, dalle caratteristiche di elasticità e altissima assorbenza viene utilizzato per varie tecniche, dall’acquerello alla pittura ad olio.
Le regioni dell’Asia e della Russia Nord Orientale ospitano la Martora Kolinsky, che crescendo in un clima freddo e molto umido ha un pelo più morbido e resistente, mentre la Martora Rossa, leggermente meno pregiata perchè diffusa in tutte le foreste del Nord Europa e dell’Asia ed in maggior numero, ha pelo un poco più rigido della cugina siberiana.
I pennelli in martora sono utilizzati da artisti e anche da studi di odontoiatria, per la flessibilità e precisione del tratto e l’ampia gamma di tecniche pittoriche di utilizzo.
Serie pennelli in Martora per dipingere con acquerelli: #100 #101 #102 #102/C #105 #106 #107 #111 #112 #113 #114 #115 #204
Pennelli in pelo di bue
I pennelli in pelo di bue, in pelo naturale di Bue sono forse i pennelli più utilizzati da sempre.
Caratterizzato una estrema morbidezza e da buon rilascio d'acqua ed assorbenza colore; ideale per la bassa elasticità e il pelo sottile alla pittura ad acquerello, acrilico, gouache e olio. La pennellata è morbida e leggera, la traccia è delicata e usata soprattutto per velature e sfumature.
L’ampia reperibilità del materiale, l’economicità e la resistenza all’usura li rendono perfetti per chi si approccia per la prima volta alla tecnica dell’acquerello come ad altre tecniche pittoriche.
Sono i pennelli della tradizione, e riescono a rilasciare sia acqua che medium lentamente per permettere di realizzare il dipinto.
Serie pennelli in pelo di bue per dipingere con acquerelli: #70 #71 #71/C #72 #72/c #75 #76 #77 #78 #79 #205
Pennelli Sintetici per dipingere con acquerello
L’evoluzione della tecnologia e della ricerca su materiali sostenibili per l’ambiente ha fatto sì che le fibre sintetiche di ultima generazione non abbiano nulla da invidiare alle fibre naturali da sempre utilizzate per la realizzazione dei pennelli per acquerello. Performance di altissimo livello, standard qualitativi costanti e garantiti, oltre ad un prezzo accessibile a tutti. uniti alla scelta consapevole dell’artista hanno portato le fibre sintetiche ad essere quelle preferite ai nostri giorni.
Molto diversi tra loro per lavorazione di base e resa pittorica finale, i pennelli per acquerelli in fibra sintetica hanno caratteristiche differenti che vengono scelte dall’artista per la realizzazione del dipinto: morbide ed estremamente assorbenti, elastiche pur rimanendo leggere, oppure flessibili e reattive per i piani di definizione, le fibre in filato sintetico nascono dall’imitazione del pelo naturale per estremizzarne le caratteristiche migliori.
Dall’artista allo studente nei filati sintetici potremo scegliere per la tecnica dell’acquerello una grandissima varietà di pennelli, in base a elasticità, rilascio d’acqua e traccia della pennellata.
Utile anche la scelta del manico, corto o lungo, in base alle proprie esigenze: maggiore facilità per una pittura ad acquerello da tavolo o da viaggio si avrà con i manici corti, mentre per i grandi formati il manico lungo aiuterà in una più corretta visione d’insieme. Vediamo quali sono le caratteristiche sostanziali e per quali utilizzi sono ideali.
Studenti, principianti, ma anche Illustratori e pittori ad acquerello che vogliano realizzare dettagli perfetti in piccoli formati prediligeranno fibre più elastiche e a minore assorbenza per un maggiore controllo del rilascio di acqua e colore come il Filato Sintetico Oro, il Filato Sintetico Italia, il Filato Unico Fiammato e per un tratto preciso e ben delineato il Filato Sintetico Prugna ed il Filato Sintetico Unico Silver.
Per chi predilige una più ampia assorbenza d’acqua, lavora anche su formati grandi e vuole un maggior tempo di lavorazione la scelta è tra filati cavi e igroscopici, morbidi ed elastici allo stesso tempo, ideali per lavorare bagnato su bagnato senza graffiare la carta come il Filato Mangusta, il filato Hidro e la fibra ad imitazione Martora Kolinsky sintetica MKS.
Mangusta Sintetica
La ricerca tecnologica di Borciani e Bonazzi ha cercato e trovato una valida alternativa sintetica al pelo naturale della Mangusta: animale originario dell’Asia Sud Orientale e dell’Africa, il cui pelo pregiato, estremamente sottile e igroscopico è stato raccolto per secoli per creare pennelli pregiati dal lento rilascio d’acqua.
Il rischio di estinzione e la natura esclusivamente selvaggia di questi animali hanno fatto sì che si cercasse una valida sostituzione in fibra sintetica.
Il filato del pennello sintetico Mangusta è caratterizzato da una elevata conicità, ampia alla base e sottile in punta, eccezionale morbidezza e assorbenza a lento rilascio d’acqua.
È una fibra leggera e morbida, cava all’interno e quindi ideale per le tecniche molto diluite, come l’acquerello, ed anche per acrilico fluido e olio in velature. Si sostituisce perfettamente alle fibre animali più morbide, con un costo accessibile a tutti.
Ideale per chi inizia il suo viaggio nella tecnica dell’acquerello con i migliori strumenti.
Serie pennelli Mangusta Sintetica per dipingere con acquerello: #800 #801 #802
HIDRO
Filato sintetico HIDRO brevettato Borciani e Bonazzi, nato con utilizzo di avanzate nanotecnologie e caratterizzato da una eccezionale assorbenza, combina un lento e costante rilascio d’acqua al ritorno elastico di forma delle punte.
Le fibre sono microforate e morbide, e mantengono un’ottima elasticità per le miscele nate dalla lavorazione in sezione conica e ondulata.
Ideale per acquerello per l’eccezionale portata d’acqua e per l’alta assorbenza nelle dilavature, è un ottimo aiuto per tutte le tecniche leggere e diluite, dall’olio più sottile alla pittura su ceramica.
Viene utilizzato nelle ultime linee di pennelli di Unico Infinito in tutte le sue varianti.
Serie pennelli HIDRO per dipingere con acquerello: #850 #855 #856 #751
Martora Kolinsky Sintetica
La sigla MKS del nuovo filato sintetico di Borciani e Bonazzi che indica Martora Kolinsky Sintetica: questa fibra altamente tecnologica replica le performance del pelo naturale di Martora, con una maggiore sostenibilità dei pennelli.
Il filato sintetico MKS viene trattato con lavorazioni che donano la caratteristica elasticità e morbidezza, creando delle microporosità sulla struttura di base che imitano la ruvidità del pelo naturale di Martora.
In questo modo si rallenta notevolmente il rilascio dell’acqua e dei medium, e la conicità delle fibre permette lavorazioni a medio spessore e ritorno di forma per alta precisione nei dettagli.
La Martora Kolinsky Sintetica è ideale sia per tecniche molto diluite come acquerello, velature e inchiostrature, che per tecniche più pastose come l’olio, acrilico e gouache, facendone un filato trasversale sulle più svariate applicazioni artistiche.
Serie pennelli MKS per dipingere con acquerello: #620 #621 #622 #623 #624 #625 #626 #107/S
La Pulizia dei Pennelli per acquerello
Per una corretta manutenzione ed una maggiore durata nel tempo, alla fine di ogni sessione, i pennelli vanno lavati con cura, utilizzando appositi detergenti neutri, come il Sapone Vegetale Borciani e Bonazzi; ricco di oli vegetali, idrata sia pelo naturale che fibre sintetiche mantenendo inalterate punta e traccia del pennello nel tempo, togliendo accuratamente i residui di colore.
Anche nel caso della pittura ad acquerello, dove il colore è molto diluito, la tenacia di alcuni pigmenti organici tende a permanere tra le fibre, soprattutto se cave o microforate: utilissimo sarà l’utilizzo del Pad in silicone con creste arrotondate, per creare una pressione sulle fibre senza rovinarle e togliendo tutto il colore.
L’asciugatura ideale è a testa in giù sospesi nel portapennelli, per uno scarico aiutato dalla forza di gravità.
3 Cose da sapere per dipingere con acquerello
Tante e molteplici sono le opere che si possono realizzare ad acquerello, dalla botanica fatta di leggere velature sovrapposte alla tecnica impressionista che lavora principalmente sulla carta ancora umida all’illustrazione e all’urban schetcking che mescolano interventi diversi.
Come moltissimi sono i metodi di insegnamento, quindi ne faremo solo una traccia che eviti gli errori più grossolani: è sempre costruttivo partire all’apprendimento di una tecnica pittorica con un buon corso, che ci semplifichi i passaggi fondamentali. Poi la pratica e l’esercizio faranno il resto!
1. Comincia con il disegno di base
Partendo dalle basi, il disegno deve essere eseguito con un tratto appena accennato, per evitare che traspaiano i segni a matita o a carboncino attraverso il colore; si prediligeranno quindi matite ben appuntite con grafite di media morbidezza, che evitino il rilascio di particelle scurenti nell’acqua e nel colore.
Le matite HB ed F sono tra le più utilizzate, ma anche questo dipende dall’intervento che l’artista vuole fare.
Si eviteranno le matite e grafiti acquerellabili per evitare di perdere il segno tracciato con la diluizione, a meno che non si voglia cancellare completamente la base disegnata.
Anche eventuali correzioni del disegno possono compromettere l’esito del dipinto. La gomma da cancellare lascia sulla carta inevitabili abrasioni che influiscono negativamente sull’omogeneità dell’assorbimento del pigmento. Si utilizza generalmente la gomma pane, una gomma morbida modellabile che trattiene le parti in eccesso di grafite sulla superficie della carta.
2. Prepara la carta accuratamente
Per preparare la carta per acquerello all’assorbimento omogeneo del colore innanzitutto si fissa su un supporto rigido, anche in cartone vegetale, con del nastro adesivo in carta a bassa adesività.
Il secondo passaggio è la “lavatura”, ottenuta applicando su tutta la superficie ben tesa della carta abbondante acqua con pennellesse dalle fibre morbide: in questo modo si toglieranno residui che potrebbero far assorbire il colore in modo diverso (e ce ne accorgeremmo solo a colore completamente asciutto!) Pochi sanno che anche solo l’impronta di un dito, per quanto siano pulite le mani, lascia sulla carta per acquerello acid free una traccia in cui il colore assorbe meno!
La cosa fondamentale da tenere presente nella tecnica ad acquerello è che il colore è molto trasparente; si partirà sempre quindi dal colore più chiaro, e più diluito, per andare a “saturare” successivamente con colore più intenso.
Raramente si utilizza il bianco per creare le tonalità, è la diluizione con acqua che crea il colore più chiaro e trasparente, quindi la luce del dipinto si crea lasciando parti di carta asciutta e senza colore.
A questo proposito, un accessorio molto utile per tracciare parti che rimangano perfettamente bianche è il Lattice Liquido o Liquido per Mascheratura.
Con un pennello opportunamente passato nel sapone vegetale, per evitare di rovinarlo, si stende il lattice nelle zone definite, ed asciugandosi all’aria diventa una gomma perfettamente aderente alla superficie che non lascia passare il colore. Si rimuoverà con un panno morbido solo ad asciugatura completa del dipinto con un leggero movimento di sfregamento.
3. Apprendi le principali tecniche di base
Le principali tecniche di stesura del colore sono tre: la tecnica del bagnato su bagnato, chiamata comunemente wet on wet, quella del bagnato su asciutto e la tecnica a velature sovrapposte.
- WET ON WET: Il metodo del bagnato su bagnato si effettua stendendo il colore direttamente su un foglio umido, che permette al pigmento di diffondersi agevolmente. Utilizzata principalmente per la colorazione dei fondi, è molto utile anche per creare i primi volumi nelle forme dipinte, lasciando le parti in luce quasi prive di colore. È anche la prima tecnica che si apprende quando si inizia a dipingere: le sfumature sono morbide e delicate ed anche un principiante è in grado di realizzarle, lasciando lavorare l’acqua sulla carta.
- ASCIUTTO SU BAGNATO: Contrariamente al bagnato su bagnato, il metodo del bagnato su asciutto è caratterizzato dalla stesura del colore, disciolto in acqua, direttamente su una colorazione precedentemente realizzata ed asciutta o sulla carta neutra. Molto utilizzata in illustrazione e per piccole campiture dettagliate, crea una definizione dei tratti maggiore e campiture piene. Il segno della pennellata è netto e deve essere sicuro e preciso.
- VELATURE SOVRAPPOSTE: In questo metodo le macchie di colore si sovrappongono man mano si procede nella stesura, al fine di donare al dipinto maggiore profondità. Realizzato su campitura asciutta nella botanica e nell’iperrealismo, permette di arrivare ad effetti quasi fotografici. Se la campitura sottostante è ancora umida il tratto risulterà meno definito e con il rischio di andare a “lavare” la precedente stesura.