Tre cose da sapere per iniziare a dipingere ad olio
Le tre cose da sapere sulla tecnica della pittura a olio
Si parla della pittura della tradizione quindi necessitiamo di qualche cenno storico.
La tecnica della pittura ad olio appartiene alla evoluzione della storia dell'arte e delle tecniche pittoriche poiché ha rivoluzionato sin dalla sua comparsa, il modo stesso di realizzazione dell'opera artistica.
La storia della pittura a olio
La pittura a olio ha rivoluzionato sin dalla sua comparsa, il modo stesso in cui venivano realizzate le opere artistiche.
La pittura a olio è la pittura storica per definizione: la tecnica della pittura ad olio è parte integrante dell’evoluzione della storia dell'arte e delle tecniche pittoriche.
Si pensa che Plinio il Vecchio e Vitruvio utilizzassero una forma arcaica di pittura ad olio già in epoca romana, ma storicamente l’invenzione e il perfezionamento delle tecniche di pittura a olio si attribuisce a due famosi pittori fiamminghi nel 1400: Hubert e Jan Van Eyck, che dipingevano con colori a olio su tavole di legno.
Sono stati probabilmente gli influssi di questi pittori fiamminghi a consentire la diffusione della pittura a olio in Italia e in particolar modo a Venezia dove tale nuovo metodo fu accolto anche grazie alle particolari condizioni ambientali come l'alto tasso di umidità, che non permetteva una buona conservazione degli affreschi.
Inoltre questo “medium” più flessibile, permetteva di dipingere su vaste dimensioni, prestandosi il colore ad olio all'esecuzione di grandi dipinti su tela o su tavole in legno preparate con imprimitura, per la realizzazione delle pale d’altare. I dipinti su tela venivano portati a termine in studio e poi trasportati, opportunamente arrotolati, nel luogo per cui erano stati commissionati.
Il primo pittore italiano ad utilizzare questa tecnica preferendola alla più tradizionale pittura a tempera è stato Antonello da Messina, influenzato dalla presenza dei pittori fiamminghi alla corte del Re di Napoli e dal suo soggiorno di studio a Venezia. Le splendide e morbidissime sfumature dei suoi dipinti sono date dall’uso in velatura del colore con l’aiuto di pennelli per sfumatura in vaio stese con mano sapiente.
L'uso della pittura ad olio si è poi rapidamente sviluppato a partire dalla metà del XVI sec., e per più di quattrocento anni diventa la tecnica pittorica più utilizzata.
La corrente dell'Impressionismo fa della pittura ad olio un mezzo per dipingere in libertà, anche in ambienti esterni, permettendo all’artista di creare abbozzi en plein air e catturando un momento particolare, da terminare in studio per la lentezza di asciugatura. Dalle tele su commissione alla pittura a cavalletto all’aperto la tecnica si diffonde fino ai giorni nostri raccogliendo moltissimi accoliti.
I colori nella Pittura a Olio
Le tele realizzate con colori a olio sono brillanti e lucenti, caratteristica che ha reso la pittura a olio la preferita di moltissimi artisti in ogni epoca.
Dal 1470 a fine 700 ogni pittore si è creato i propri colori mescolando nel mortaio con il pestello olio di lino e pigmenti o più probabilmente ha dato agli apprendisti di bottega questo compito, dando origine ad una serie infinita di uniche e personali tonalità che sono arrivate fino ad oggi, costruendo la storia delle industrie produttrici di Belle Arti.
La principale caratteristica della pittura a olio è che impiega molto tempo ad asciugare (o indurire): questo è un grande vantaggio, perché permette di lavorare il dipinto con tranquillità, ma può essere anche uno svantaggio.
Se non viene lasciato il tempo di indurire ai vari strati il dipinto potrebbe asciugarsi solo nello strato più esterno e rimanere fresco sotto, circostanza che potrebbe risultare in un dipinto crepato.
Il colore ad olio è costituito da pigmento in polvere mischiato ad oli vegetali di semi di lino o di papavero fino a raggiungere una morbida viscosità; la sensibilità all’ossigeno e l’acido linoleico causano una forte tendenza all’ingiallimento, ma soprattutto una lenta asciugatura per ossidazione che garantisce la possibilità di lavorare all’ “interno” del colore, creando sfumature delicatissime molto simili a quelle presenti in natura, fino a creare nella totale asciugatura una materia solida molto resistente.
Nell'XVIII secolo veniva prodotto e venduto dentro budella animali, per evitare l’ossidazione al contatto con l’aria, e solo nella metà dell'ottocento verrà venduto già pronto, quando appare il primo moderno tubetto preconfezionato.
Oggi troviamo in commercio moltissimi colori ad olio, dalle serie Studio alle più selezionate serie Monopigmento Extrafini per artisti, con caratteristiche di viscosità molto differenti e con mille possibilità di solventi e diluenti che ci aiutino nella miglior resa del colore al nostro livello di lavoro.
Maggiore è la quantità di pigmento all’interno della composizione e migliore diventa la resa pittorica del colore stesso:
Che cos’è un pigmento? Il pigmento utilizzato nelle pitture a olio è una sostanza insolubile che ha la capacità di colorare la base oleosa alla quale viene mescolata. È importante sottolineare che i pigmenti della pittura a olio non sono solubili né in acqua né in olio, ma colorano la pittura a olio mediante la dispersione.
I pigmenti sono polverizzati a grana finissima per facilitarne la dispersione nell’olio scelto. I colori ad olio oggi sono realizzati da industrie e venduti in tubetti, ma durante la storia della pittura a olio dovevano essere realizzati a mano dai pittori, che utilizzavano svariati materiali, come la polvere di lapislazzuli per realizzare il blu.
Quali olii sono utilizzati nei colori a olio?
Per la produzione dei colori ad olio nei tubetti sono generalmente oli seccativi, come l’olio di lino o l’olio di cartamo.
Con una alta tendenza all’ingiallimento nel tempo il primo, raramente viene utilizzato per produrre dei bianchi, ove invece si sceglie di utilizzare l’olio di cartamo, che ha un ridotto ingiallimento ed è leggermente lento in asciugatura e molto velante.
Gli oli della composizione si utilizzano anche per la diluizione del colore, creando materie morbide ed estremamente trasparenti, e che a volte cambiano sia la durata dell’indurimento del colore che le caratteristiche estetiche del dipinto.
Vediamone le diverse caratteristiche:
- Olio di lino: è l’olio maggiormente utilizzato, sia nella produzione che nella pittura ad olio per diluire il colore con morbidezza e creare velature: medio denso e di colore giallognolo, tende ad ingiallire nel tempo. Il tempo di asciugatura per ossidazione è molto lungo.
- Olio di cartamo: olio raffinato, medio denso e più trasparente del papavero, viene utilizzato per la creazione delle tonalità di bianco per il ridotto ingiallimento nel tempo. Per lo stesso motivo è un ottimo ausilio per la creazione di dipinti con toni molto chiari. Il tempo di asciugatura è lento, è un olio molto velante. Quest'olio può diluire la pittura ad olio fino a renderla simile all'acquerello.
- Olio di noce: olio utilizzato principalmente nel restauro dei dipinti e nei falsi d’autore, dove si voglia ottenere una tonalità leggermente più scura del tono, è medio denso e di colorazione brunita. Il tempo di asciugatura è lento.
- Olio di papavero: olio estremamente raffinato e di aspetto medio liquido e molto trasparente, ha tempi di asciugatura decisamente più lunghi degli altri olii. La mancanza di un tono interno e la durata maggiore del tempo di lavorazione lo rendono ideale per realizzare opere di iperrealismo e di precisione.
I solventi per la pittura ad olio
Assottigliare la pittura a olio
La materia grassa della pittura ad olio ha spesso bisogno di solventi per dipingere e “assottigliare” i colori, soprattutto nelle prime fasi di lavorazioni dell’opera: se utilizzati in modo eccessivo tendono a “smagrire” troppo il colore, creando delle macchie opache all’interno del dipinto ad asciugatura ultimata.
Alcuni principianti utilizzano solventi molto aggressivi come l’acquaragia per diluire la pittura ad olio, ma non è sicuramente la scelta ideale per garantire la durata del quadro.
Vediamo le caratteristiche dei solventi ed il loro utilizzo:
- Trementina: solvente di origine naturale (viene estratta dalla resina del pino) ed è l’ideale per la pittura a olio; si mescola perfettamente con l’olio di lino ed accelera i tempi di asciugatura senza andare a discapito della brillantezza del colore. Se mescolata all’olio di lino in percentuali varie a seconda delle necessità di campiture, crea l’olietto Diluente, presente anche in commercio, ideale per la diluizione dei colori ad olio.
- Acquaragia: solvente di origine chimica che mangia la materia grassa della pittura ad olio, facendo seccare il colore in tempi molto brevi, ma togliendo completamente la brillantezza. Utilizzata soprattutto in fase di abbozzo del quadro e per la pulizia dei pennelli, non è l’ideale, né per l’una né per l’altra, soprattutto nei pennelli per olio con fibre molto morbide e sottili come il vaio e la martora. Da evitare con i pennelli sintetici.
- Essenza di petrolio: solvente di origine chimico organica (idrocarburi) ha un alto poter “sgrassante” ed evapora in tempi molto rapidi. È quindi da utilizzare con attenzione per evitare asciugature repentine e macchie opache nelle campiture.
Esistono molti e vari prodotti di diluizione per la pittura ad olio in commercio, di origine vegetale o inorganica, creati per esigenze diverse: asciugatura da variare, brillantezza da abbassare, trasparenza da aumentare, etc etc… ogni pittore avrà poi la sua ricetta personale creata nel tempo ed in base alle necessità del proprio lavoro artistico.
Quali sono i pennelli migliori per la pittura a olio
Ogni artista sceglie i propri pennelli in base alle necessità
Ogni artista predilige tecniche differenti e l’estrema duttilità della pittura ad olio lo permette: dalle stesure materiche con segni quasi a rilievo a velature iperrealiste, la scelta della tipologia di pennello sarà influenzata dal risultato che si vuole ottenere.
Pertanto la forma e tipologia di pelo o di filato saranno quindi da scegliere in base al tipo di effetto desiderato.
La forma e la misura del pennello sarà scelta in base al lavoro da realizzare: piatto, tondo, a lingua di gatto o ventaglio, sarà il segno che avete scelto per il vostro lavoro.
Il colore ad olio è pastoso ed ha necessità, soprattutto nelle prime fasi di lavorazione, di essere “spostato e mosso” da un pennello rigido che mantenga la forma e che riesca ad essere abbastanza tenace da riuscire a stendere gli strati sulla tela o sul supporto preparato.
Come sempre la scelta primaria sarà di utilizzare pennelli naturali o in filato sintetico: se prediligono peli naturali ideali per i primi passaggi o pittura materica con le tracce del pennello ideale sarà la setola sbiancata di maiale.
Per i passaggi successivi, dove il colore potrà essere mosso in modo più leggero, la scelta potrà essere varia: il pelo morbido ed elastico dei pennelli in pelo di bue, che arrivano direttamente dalla tradizione della pittura ad olio, sposta il colore con senza lasciarvi tracce evidenti, e permettendo sfumature morbide e dettagli precisi.
Pennelli più pregiati (e più durevoli nel tempo con ottima tenuta di punta) sono la martora Kolinsky, elastica e flessibile eppure eccezionalmente morbida, e la martora rossa, leggermente più elastica. I pennelli in Vaio, morbido e leggero, vengono utilizzati principalmente per gli ultimi passaggi in velature di luci, ombre e delicatissimi dettagli.
Nell’universo dei filati sintetici, per le prime stesure di pittura, ideali sono le fibre dalla struttura forte ed elastica, con una buona flessibilità per mantenere il segno nella materia pittorica.
I filati sintetici di ultima generazione come Unico Silver e Off White di Borciani e Bonazzi, di sezione ampia, sono i più simili alla struttura della setola:
Unico Silver Borciani e Bonazzi, dal filato grigio e corposo, lascia tracce pittoriche sensibili nel colore pastoso, ed ha una ottima resistenza ai solventi che vengono usati per accelerare l’asciugatura e per la prima pulizia del pennello.
Unico Off White Borciani e Bonazzi eguaglia alla perfezione le caratteristiche della setola naturale, dal rilascio graduale alla una morbidezza flessibile che aiutano soprattutto nelle grandi stesure.
Per dipingere con movimentazione più morbida e leggera, si potranno scegliere fibre sottili ed elastica:
Unico Fiammato Borciani e Bonazzi, è il sostituto ideale del pelo di bue, con tratto definito seppur morbido e leggero.
La nuova MKS, Martora Kolinsky Sintetica, è invece la perfetta imitazione del pelo animale di martora kolinsky, che somma elasticità e perfetta tenuta di forma delle punte ad una estrema morbidezza di fibra.
Cura e mantenimento dei pennelli per pittura a olio
Per mantenere al meglio i pennelli per la pittura ad olio è necessario pulirli ogni volta che vengono utilizzati. Sappiamo che non è divertente diminuire il tempo dedicato alla pittura per pulire i pennelli, ma è importante prendersi cura degli strumenti che ti aiutano a creare i tuoi capolavori.
Preferite al bagno in trementina o diluenti, una pezzuola appena inumidita, che darà la possibilità di togliere la materia colore in modo più gentile.
Esistono varie scuole di pensiero sul metodo migliore per pulire i pennelli per pittura a olio: molte persone utilizzano solventi, come l’acquaragia, per pulire i pennelli, ma noi di Borciani & Bonazzi prediligiamo altri metodi.
Noi di Borciani & Bonazzi abbiamo sviluppato uno speciale sapone vegetale, che mantiene la morbidezza e la flessibilità dei pennelli. Il nostro sapone infatti, grazie all’olio vegetale contenuto, reidrata le setole e mantiene al meglio la forma e le caratteristiche dei pennelli.
L’asciugatura ottimale è sempre con la punta rivolta verso l’alto o nell’apposito porta-pennelli, ovvero reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, che non fanno appoggiare la fibra prendendo posizioni che ne alterino la forma.
Per la cura e il mantenimento dei tuoi pennelli puoi trovare "il kit Tutto per la cura dei pennelli” nel quale troverai: Sapone vegetale per pennelli, in box di alluminio gr. 100, un kit contenente 12 reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, ideali per conservare i pennelli e mantenere la loro forma originaria, un kit contenente 1 tappetino pulizia e 1 mini taglia di sapone vegetale da 25 gr.
Scopri il "kit tutto per la cura dei pennelli" cliccando qui.
La pittura a olio è difficile?
Molte persone temono che la pittura a olio sia una tecnica riservata agli artisti esperti, ma questo non è assolutamente vero. Grazie alla brillantezza e alla maggiore permanenza dei colori ad olio è possibile creare quadri di grande effetto anche da principianti, perché i colori ad olio non cambieranno tinta nell’asciugarsi.
Inoltre la caratteristica lentezza nell’asciugarsi della pittura ad olio permette di stendere le tinte con calma, senza aver timore che i colori si asciughino troppo velocemente. Questo permette anche ad un principiante di applicare con calma tutte le tinte.
L’unico ostacolo all’utilizzo libero dei colori ad olio è l’odore caratteristico, inconveniente che può essere facilmente eliminato scegliendo colori ad olio di alta qualità e lavorando in un locale ben areato.
Esercitati a lungo
Non esistono persone “naturalmente portate” all’arte, esistono persone che si esercitano per molto tempo! Non preoccuparti se inizialmente i risultati non sono quelli che speravi o se i tuoi dipinti non somigliano a quelli degli artisti che ti ispirano: non si diventa artisti in un giorno.
3 Consigli per iniziare con la pittura a olio
Vuoi iniziare a dipingere ad olio? Ecco 3 consigli importantissimi per partire con il piede giusto!
1. Usa colori ad olio di qualità
È molto importante per dipingere al meglio con i colori a olio è scegliere tinte di qualità. Questo ti permetterà di dipingere senza pensieri, perché non dovrai preoccuparti di correggere i colori che non si stendono correttamente sulla tela.
2. Usa i pennelli giusti
I pennelli ti permettono di stendere il colore al meglio e se stai iniziando ad utilizzare la pittura ad olio utilizzare i pennelli giusti può davvero fare la differenza. Qui trovi le nostre collezioni per i pennelli per pittura ad olio.
Scopri tutti i nostri pennelli per pittura a olio qui:
3. Usa i supporti giusti
Il supporto storico per la pittura ad olio è sempre stata la tela, di materiali naturali come il cotone o il lino. Ma se vuoi esercitarti per creare il tuo capolavoro e non vuoi partire direttamente con una tela? Puoi scegliere di utilizzare delle carte apposite per la pittura ad olio.
Se non hai esperienza e vuoi esercitarti il supporto giusto è la carta per pittura a olio prodotta da molte aziende: è carta telata da 300gr, al tatto molto simile ai supporti in lino.
Per quanto riguarda le tele quelle in lino sono le più popolari: sono caratterizzate da una trama molto fitta e questo permette una grandissima durata nel tempo, anche in caso di cambiamenti di umidità.