Tre cose da sapere per iniziare a dipingere ad olio
Si parla della pittura della tradizione quindi necessitiamo di qualche cenno storico.La tecnica della pittura ad olio appartiene alla evoluzione della storia dell'arte e delle tecniche pittoriche poiché ha rivoluzionato sin dalla sua comparsa, il modo stesso di realizzazione dell'opera artistica.
La storia della pittura a olio
L'invenzione della tecnica della pittura ad olio, viene attribuita a due famosi pittori fiamminghi Hubert e Jan Van Eyck, che dipingevano con colori a olio su tavole di legno. Sono stati probabilmente gli influssi di questi pittori fiamminghi a consentire la diffusione della pittura a olio in Italia e in particolar modo a Venezia dove, tale nuovo metodo fu accolto anche grazie alle particolari condizioni ambientali come l'alto tasso di umidità, che non permetteva una buona conservazione degli affreschi.Inoltre questo “medium” più flessibile, permetteva di dipingere su vaste dimensioni, prestandosi il colore ad olio all'esecuzione di grandi dipinti su tela.
I dipinti venivano infatti portati a termine in studio e poi trasportati, opportunamente arrotolati, nel luogo per cui erano stati commissionati.
Il primo pittore italiano ad utilizzare questa tecnica preferendola alla più tradizionale pittura a tempera è stato Antonello da Messina, influenzato dalla presenza dei pittori fiamminghi alla corte del Re di Napoli e dal suo soggiorno di studio a Venezia.
L'uso della pittura ad olio si è poi rapidamente sviluppato a partire dalla metà del XVI sec., e per più di quattrocento anni diventa la tecnica pittorica più utilizzata.
Il colore ad olio è costituito da pigmento in polvere mischiato ad oli vegetali di semi di lino o di papavero fino a raggiungere una morbida viscosità; la sensibilità all’ossigeno e l’acido linoleico causano una forte tendenza all’ingiallimento, ma soprattutto una lenta asciugatura per ossidazione che garantisce la possibilità di lavorare all’ “interno” del colore, creando sfumature delicatissime molto simili a quelle presenti in natura.
Dal 1470 a fine 700 ogni pittore si è creato i propri colori mescolando nel mortaio con il pestello olio di lino e pigmenti o più probabilmente ha dato agli apprendisti di bottega questo compito, dando origine ad una serie infinita di uniche e personali tonalità che sono arrivate fino ad oggi.
Nell'XVIII secolo veniva prodotto e venduto dentro budella animali, per evitare l’ossidazione al contatto con l’aria, e solo nella metà dell'ottocento verrà venduto già pronto, quando appare il primo moderno tubetto preconfezionato.
La corrente dell'Impressionismo fa della pittura ad olio un mezzo per dipingere in libertà, anche in ambienti esterni, la tecnica si diffonde maggiormente fino ai giorni nostri.
Oggi troviamo in commercio moltissimi colori ad olio, dalle serie Studio alle più selezionate serie Monopigmento Extrafini per artisti, con caratteristiche di viscosità molto differenti e con mille possibilità di solventi e diluenti che ci aiutino nella miglior resa del colore al nostro livello di lavoro.
La pittura a olio è la pittura storica per definizione: la tecnica della pittura ad olio è parte integrante dell’evoluzione della storia dell'arte e delle tecniche pittoriche. La pittura a olio ha rivoluzionato sin dalla sua comparsa, il modo stesso in cui venivano realizzate le opere artistiche.
Si pensa che Plinio il Vecchio e Vitruvio utilizzassero una forma arcaica di pittura ad olio già in epoca romana, ma storicamente l’invenzione e il perfezionamento delle tecniche di pittura a olio si attribuisce a due famosi pittori fiamminghi nel 1400: Hubert e Jan Van Eyck che dipingevano con colori a olio su tavole di legno. Sono stati probabilmente gli influssi di questi pittori fiamminghi a consentire la diffusione della pittura a olio in Italia e in particolar modo a Venezia, dove il nuovo metodo fu accolto anche grazie alle particolari condizioni ambientali come l'alto tasso di umidità, che non permetteva una buona conservazione degli affreschi.
Inoltre la pittura a olio era più flessibile dell’affresco, permetteva di dipingere su vaste dimensioni, prestandosi all'esecuzione di grandi dipinti su tela: i dipinti venivano portati a termine in studio per poi essere arrotolati e consegnati, nel luogo in cui sarebbero poi stati destinati.
Uno dei primi pittori Italiano a preferire questa innovativa tecnica, preferendola alla ormai consueta pittura a tempera fu Antonello da Messina, piacevolmente influenzato dalla nuova tecnica fiamminga. L'uso della pittura ad olio si è poi rapidamente sviluppato a partire dalla metà del XVI sec., e per più di quattrocento anni diventa la tecnica pittorica più utilizzata.
Il colore ad olio è costituito da pigmento in polvere mischiato ad oli vegetali di semi di lino o di papavero fino a raggiungere una morbida viscosità; la sensibilità all’ossigeno e l’acido linoleico causano una forte tendenza all’ingiallimento, ma soprattutto una lenta asciugatura per ossidazione che garantisce la possibilità di lavorare all’ “interno” del colore, creando sfumature delicatissime molto simili a quelle presenti in natura.
Dal 1470 a fine 700 ogni pittore si è creato i propri colori mescolando nel mortaio con il pestello olio di lino e pigmenti o più probabilmente ha dato agli apprendisti di bottega questo compito, dando origine ad una serie infinita di uniche e personali tonalità che sono arrivate fino ad oggi.
Nell'XVIII secolo veniva prodotto e venduto dentro budella animali, per evitare l’ossidazione al contatto con l’aria, e solo nella metà dell'ottocento verrà venduto già pronto, quando appare il primo moderno tubetto preconfezionato.
La corrente dell'Impressionismo fa della pittura ad olio un mezzo per dipingere in libertà, anche in ambienti esterni, la tecnica si diffonde maggiormente fino ai giorni nostri.Come è composta la pittura a olio.
I colori a olio sono composti da pigmenti di origine naturale e un olio “essiccabile” (olio di lino) per formare una pasta che possa essiccarsi lentamente fino a formare uno strato solido.
Che cos’è un pigmento? Il pigmento utilizzato nelle pitture a olio è una sostanza insolubile che ha la capacità di colorare la base oleosa alla quale viene mescolata. È importante sottolineare che i pigmenti della pittura a olio non sono solubili né in acqua né in olio, ma colorano la pittura a olio mediante la dispersione.
I pigmenti sono polverizzati a grana finissima per facilitarne la dispersione nell’olio scelto. I colori ad olio oggi sono realizzati da industrie e venduti in tubetti, ma durante la storia della pittura a olio dovevano essere realizzati a mano dai pittori, che utilizzavano svariati materiali, come la polvere di lapislazzuli per realizzare il blu.
Quali olii sono utilizzati nei colori a olio? Per la produzione dei colori ad olio nei tubetti sono generalmente oli seccativi, come l’olio di lino o l’olio di noce. Per la realizzazione di dipinti con la pittura a olio vengono spesso i pittori utilizzano l’olio di noce o l’olio di lino per “surgrassare” la tinta.
I solventi per la pittura ad olio: per dipingere con i colori ad olio e “assottigliare” i colori vengono utilizzati dei solventi, principalmente la trementina. Alcuni principianti utilizzano l’acquaragia per diluire la pittura ad olio, ma l’acquaragia non è la scelta ideale per garantire la durata del tuo quadro: certo se stai dipingendo e non hai nient’altro a casa puoi utilizzarla, ma se hai la possibilità la trementina è molto più efficiente. La trementina è un solvente di origine naturale (viene estratta dalla resina del pino) ed è il solvente ideale per la pittura a olio.
La principale caratteristica della pittura a olio è che impiega molto tempo ad asciugare (o indurire): questo è un grande vantaggio, perché permette di lavorare il dipinto con tranquillità, ma può essere anche uno svantaggio. Se non viene lasciato il tempo di indurire ai vari strati il dipinto potrebbe asciugarsi solo nello strato più esterno e rimanere fresco sotto, circostanza che potrebbe risultare in un dipinto crepato.
Le tele realizzate con colori a olio sono brillanti e lucenti, caratteristica che ha reso la pittura a olio la preferita di moltissimi artisti in ogni epoca.
Oggi troviamo in commercio moltissimi colori ad olio, dalle serie Studio alle più selezionate serie Monopigmento Extrafini per artisti, con caratteristiche di viscosità molto differenti e con mille possibilità di solventi e diluenti che ci aiutino nella miglior resa del colore al nostro livello di lavoro.
Quali sono i pennelli migliori per la pittura a olio
Il colore ad olio è pastoso ed ha necessità, soprattutto nelle prime fasi di lavorazione, di essere “spostato e mosso” da un pennello rigido che mantenga la forma e che riesca ad essere abbastanza tenace da riuscire a stendere gli strati sulla tela o sul supporto preparato.
Si prediligono quindi fibre naturali come la setola o sintetici che abbiano una struttura forte ed elastica, ma anche una buona flessibilità per mantenere il segno nella materia pittorica.
Ideali sono i filati sintetici di ultima generazione come Unico Silver e Off White di Borciani e Bonazzi.
L’Unico Silver Borciani e Bonazzi, dal filato grigio e corposo, lascia tracce pittoriche sensibili nel colore pastoso, ed ha una ottima resistenza al solvente che viene usato per accelerare l’asciugatura (trementina, diluente inodore, essenza di petrolio) e per togliere le tracce di colore dai pennelli, nonostante sia un sintetico.
L’Unico Off White Borciani e Bonazzi invece eguaglia alla perfezione le caratteristiche della setola naturale, dal rilascio graduale ad una morbidezza flessibile che aiutano nelle grandi stesure.
Ogni artista predilige tecniche differenti e l’estrema duttilità della pittura ad olio lo permette: dalle stesure materiche con segni quasi a rilievo a velature iperrealiste, la scelta della tipologia di pennello sarà influenzata dal risultato che si vuole ottenere.
Pertanto la forma e tipologia di filato saranno quindi da scegliere in base al tipo di effetto desiderato.
La forma e la misura del pennello sarà scelta in base al lavoro da realizzare: piatto, tondo, a lingua di gatto o ventaglio, sarà il segno che avete scelto per il vostro lavoro.
Cura e mantenimento dei pennelli per pittura a olio
Per mantenere al meglio i pennelli per la pittura ad olio è necessario pulirli ogni volta che vengono utilizzati. Sappiamo che non è divertente diminuire il tempo dedicato alla pittura per pulire i pennelli, ma è importante prendersi cura degli strumenti che ti aiutano a creare i tuoi capolavori.
Esistono varie scuole di pensiero sul metodo migliore per pulire i pennelli per pittura a olio: molte persone utilizzano solventi, come l’acquaragia, per pulire i pennelli, ma noi di Borciani & Bonazzi prediligiamo altri metodi.
L’acquaragia è un solvente derivato dal petrolio, che quando viene utilizzato emana un odore caratteristico e che non è biodegradabile. Inoltre l’acquaragia tende a deteriorare i pennelli molto velocemente, facendogli perdere la forma e, nei casi più gravi, far perdere i peli anche ai pennelli di altissima qualità.
Noi di Borciani & Bonazzi abbiamo sviluppato uno speciale sapone vegetale, che mantiene la morbidezza e la flessibilità dei pennelli. Il nostro sapone infatti, grazie all’olio vegetale contenuto, reidrata le setole e mantiene al meglio la forma e le caratteristiche dei pennelli.
L’asciugatura ottimale è sempre con la punta rivolta verso l’alto o nell’apposito porta-pennelli, ovvero reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, che non fanno appoggiare la fibra prendendo posizioni che ne alterino la forma.
Per la cura e il mantenimento dei tuoi pennelli puoi trovare "il kit Tutto per la cura dei pennelli” nel quale troverai: Sapone vegetale per pennelli, in box di alluminio gr. 100, un kit contenente 12 reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, ideali per conservare i pennelli e mantenere la loro forma originaria, un kit contenente 1 tappetino pulizia e 1 mini taglia di sapone vegetale da 25 gr.
La pittura a olio è difficile?
Molte persone temono che la pittura a olio sia una tecnica riservata agli artisti esperti, ma questo non è assolutamente vero. Grazie alla brillantezza e alla maggiore permanenza dei colori ad olio è possibile creare quadri di grande effetto anche da principianti, perché i colori ad olio non cambieranno tinta nell’asciugarsi.
Inoltre la caratteristica lentezza nell’asciugarsi della pittura ad olio permette di stendere le tinte con calma, senza aver timore che i colori si asciughino troppo velocemente. Questo permette anche ad un principiante di applicare con calma tutte le tinte.
L’unico ostacolo all’utilizzo libero dei colori ad olio è l’odore caratteristico, inconveniente che può essere facilmente eliminato scegliendo colori ad olio di alta qualità e lavorando in un locale ben areato.
Consigli per iniziare con la pittura a olio
Vuoi iniziare a dipingere ad olio? Ecco 5 consigli importantissimi per partire con il piede giusto!
Usa colori ad olio di qualità
È molto importante per dipingere al meglio con i colori a olio è scegliere tinte di qualità. Questo ti permetterà di dipingere senza pensieri, perché non dovrai preoccuparti di correggere i colori che non si stendono correttamente sulla tela.
Usa i pennelli giusti
I pennelli ti permettono di stendere il colore al meglio e se stai iniziando ad utilizzare la pittura ad olio utilizzare i pennelli giusti può davvero fare la differenza. Qui trovi le nostre collezzioni per i pennelli per pittura ad olio.
Come abbiamo visto i pennelli migliori sono quelli in setola naturale e quelli in fibra sintetica di altissima qualità, come Unico Silver Borciani & Bonazzi e l’Unico Off White Borciani & Bonazzi. È importante utilizzare pennelli di alta qualità ed evitare pennelli che perdano setole o che non stendano in modo uniforme la pittura.
Usa i supporti giusti
Il supporto storico per la pittura ad olio è sempre stata la tela, di materiai naturali come il cotone o il lino. Ma se vuoi esercitarti per creare il tuo capolavoro e non vuoi partire direttamente con una tela? Puoi scegliere di utilizzare delle carte apposite per la pittura ad olio.
Se non hai esperienza e vuoi esercitarti il supporto giusto è la carta per pittura a olio prodotta da Fabriano: è carta telata da 300gr, al tatto molto simile ai supporti in lino.
Per quanto riguarda le tele quelle in lino sono le più popolari: sono caratterizzate da una trama molto fitta e questo permette una grandissima durata nel tempo, anche in caso di cambiamenti di umidità.
Esercitati a lungo
Non esistono persone “naturalmente portate” all’arte, esistono persone che si esercitano per molto tempo! Non preoccuparti se inizialmente i risultati non sono quelli che speravi o se i tuoi dipinti non somigliano a quelli degli artisti che ti ispirano: non si diventa artisti in un giorno.
Continua ad esercitarti e non arrenderti, solo questo ti permetterà di raggiungere i tuoi obiettivi.
Le tre cose da sapere per dipingere ad Olio
Fissiamo qualche punto necessario per capire come e da dove iniziare al meglio:
- Il colore ad olio è pastoso ed ha necessità, soprattutto nelle prime fasi di lavorazione, di essere “spostato e mosso” da un pennello rigido che mantenga la forma e che riesca ad essere abbastanza tenace da riuscire a stendere gli strati sulla tela o sul supporto preparato.
Si prediligono quindi fibre naturali come la setola o sintetici che abbiano una struttura forte ed elastica, ma anche una buona flessibilità per mantenere il segno nella materia pittorica.
Ideali sono i filati sintetici di ultima generazione come Unico Silver e Off White di Borciani e Bonazzi.
- L’ Unico Silver Borciani e Bonazzi, dal filato grigio e corposo, lascia tracce pittoriche sensibili nel colore pastoso, ed ha una ottima resistenza al solvente che viene usato per accelerare l’asciugatura (trementina, diluente inodore, essenza di petrolio) e per togliere le tracce di colore dai pennelli, nonostante sia un sintetico.
L’Unico Off White Borciani e Bonazzi invece eguaglia alla perfezione le caratteristiche della setola naturale, dal rilascio graduale ad una morbidezza flessibile che aiutano nelle grandi stesure.
- Ogni artista predilige tecniche differenti e l’estrema duttilità della pittura ad olio lo permette: dalle stesure materiche con segni quasi a rilievo a velature iperrealiste, la scelta della tipologia di pennello sarà influenzata dal risultato che si vuole ottenere.
Pertanto la forma e tipologia di filato saranno quindi da scegliere in base al tipo di effetto desiderato.
Per cominciare bisognerà evitare di lasciare a bagno troppo a lungo il pennello scelto nel solvente, che essendo molto aggressivo rischia di usurare molto velocemente le fibre, soprattutto se naturali.
Preferite al bagno in trementina o diluenti, una pezzuola appena inumidita, che darà la possibilità di togliere la materia colore in modo più gentile.
- La forma e la misura del pennello sarà scelta in base al lavoro da realizzare: piatto, tondo, a lingua di gatto o ventaglio, sarà il segno che avete scelto per il vostro lavoro.
Per mantenere al meglio morbidezza e flessibilità dei pennelli consigliati per l’olio, sarebbe ottimale utilizzare il sapone vegetale Borciani e Bonazzi dopo il lavaggio in solvente per permettere alle fibre di essere reidratate e di mantenere al meglio forma e caratteristiche.
L’asciugatura ottimale è sempre con la punta rivolta verso l’alto o nell’apposito porta pennelli ovvero reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, che non fanno appoggiare la fibra prendendo posizioni che ne alterino la forma.
Per la cura e il mantenimento dei tuoi pennelli puoi trovare "il kit Tutto per la cura dei pennelli” nel quale troverai: Sapone vegetale per pennelli, in box di alluminio gr. 100, un kit contenente 12 reti protettive elastiche in nylon per pennelli belle arti, ideali per conservare i pennelli e mantenere la loro forma originaria, un kit contenente 1 tappetino pulizia e 1 mini taglia di sapone vegetale da 25 gr.